Osvaldo Licini

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Testo della lettera di Osvaldo Licini a Giuseppe Marchiori del 21 marzo 1933

Monte Vidon Corrado, 21.3.1933

 

Egregio Signor Marchiori

Le ho spedito oggi numero 18 disegni e 5 fotografie, che appartengono al mio periodo post-impressionista, e che adesso ho completamente abbandonato.

Mi ha fatto piacere sentire che Lei approva qualsiasi forma d’arte purché resa plasticamente.

Per me, romanticismo, realismo, impressionismo, furono magnifiche espressioni, che però appartengono all’800 e dall’800 completamente esaurite. Inutile sarà insistervi ancora: tempo perso. Picasso, non conclude un periodo di storia dell’arte, ma lo comincia. Il cubismo condurrà fatalmente alla pittura astratta. Così la pittura sarà, finalmente, l’arte dei colori. L’arte astratta, darà uno stile al 900.

Queste, in poche parole, sono le mie convinzioni personali. Credo però, che noi due ci assomigliamo molto, spiritualmente, e spero, se un giorno ci incontreremo di poter avere insieme  uno scambio diretto di idee e di sentimenti.

Grazie di tutto per ora.

Con i più distinti saluti mi creda cordialmente

suo O. Licini