Osvaldo Licini

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Testo di parte della lettera di Osvaldo Licini a Giuseppe Marchiori dell’11 maggio 1948

Monte Vidon Corrado  il 11-5-1948

Caro Marchiori

sono stato molto felice di avervi riveduto

Sono stato molto felice di avervi ritrovato

ancora baldo e strenuo difensore

sulla breccia nostra antica

di cause belle quanto disperate.

Caro divino Marchiori

quanto dovrei ringraziarvi.

Siete venuto due volte a prendermi alla stazione

avete guidato i miei primi incerti passi

avete indicato con poche essenziali parole

il fianco di San Marco all’una di notte

in quella Venezia che senza di noi sarebbe stata una bellezza vana.

Ed ora quale tristezza!

Quale tristezza d’essere ritornato solo

ancora una volta in faccia al mondo!

(a cuocere maledettamente nel mio brodo)

Spero questa estate di rivedervi.

Avremo molte cose da dirci (forse

non avrò il pensiero appannato)

Vedremo con occhio di lince la Biennale

la Pittura! Porterò con me Mallarmé

l’ultimo Mallarmé, quello di

”Un coup de dés”

ed anche qualche mia povera poesia

..............

credetemi vostro aff.mo

Licini

 

Nota:

Testo di parte della lettera di Osvaldo Licini a Giuseppe Marchiori del'11 maggio 1948 così come apparsa in Giuseppe Marchiori, L'angelo ribelle, Bucciarelli, Ancona, 1965, pag. 25.